conosciamoci

La Sala dei Silenzi è un luogo di condivisione letteraria, cinematografica, di libera opinione politica, di attualità, moda, arte.

Autrice: Cinzia Carotti nasce il 2 Febbraio del 1987 in compagnia della neve in quel di Cremona. Dopo una maturità scientifica si iscrive all’Università di Pavia dove consegue una laurea in Scienze Letterarie con tesi in indirizzo Filosofico Estetico. Alterna molte figure professionali (libraia, impiegata, operaia) mentre assiduamente prosegue nella sua più grande passione: recensire film e libri per diverse testate giornalistiche online. Artisticamente nel 2010 e nel 2011 ha partecipato, con un gruppo poetico culturale, a due Poetry Slam torinesi e ha pubblicato per la casa editrice Ensemble diversi racconti in Antologie con altri autori emergenti nel progetto Fast Writers – Scritti di rapida consumazione e nel 2018 esce nella raccolta antologica Racconti Estivi sempre per Ensemble editore. Dal 2014 collabora con la Biblioteca di Crema e la Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese a vario titolo e sempre dal 2014 fa parte della Redazione del blog della Rete: Extratime Blog. Tiene corsi di Scrittura Creativa e Gruppi di Lettura.

Grazie a Valentina Lazzaro per la caricatura.

No, non ho preso io l’iniziativa; non ho tagliato il nodo, forzato la serratura, rubato dei beni che non era mio diritto prendere. La porta era aperta. È vero, Lei non l’aprì da sola. Per lei l’aprì un maggiordomo, di nome Noia.Lei disse: “Noia, procurami un passatempo” e la Noia: “Come desidera” e mettendosi i guanti bianchi, affinché le impronte digitali non lo tradissero, bussò al mio cuore e a me parve che dicesse di chiamarsi Amore.

Jeanette Winterson- Scritto sul corpo

“rispecchia solo una passione, un gesto infantile, un moto di stanchezza e svanisce con la stessa facilità di un’immagine allo specchio” [Stefan Zweig]

“[…] conto i giorni vissuti senza cura e abbracci, ma senza abbagliare
ogni minuto preso dal vento
e il presente di queste mani
come fosse eterno.”

Perluigi Cappello – Mandate a dire all’imperatore